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“Drift-back” nel Mar Egeo

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Una nuova indagine di Forensic Architecture/Forensis sui "drift-back" - espulsioni illegali in mare di richiedenti asilo nel Mar Egeo - verifica e mappa oltre 1.000 casi, che hanno comportato l'espulsione di 27.464 persone, evidenziando la natura sistematica e diffusa di questa pratica e dimostrando la colpevolezza di specifiche imbarcazioni della Guardia Costiera ellenica e di FRONTEX, l'agenzia europea della Guardia Costiera.

Esplora la piattaforma

Il caso

Per oltre un decennio, i migranti e i rifugiati che attraversano il mare dalla Turchia alla Grecia hanno subito violenze eclatanti e ben documentate alla frontiera sud-orientale dell'UE, tra cui detenzione forzata, arresti arbitrari, percosse e mancata assistenza.

Da marzo 2020, nel Mar Egeo è stato documentato un nuovo metodo di dissuasione violento e illegale. Migranti e rifugiati raccontano di essere stati intercettati nelle acque territoriali greche o arrestati dopo essere arrivati sulle coste greche, picchiati, spogliati dei loro averi e poi caricati a forza su zattere di salvataggio senza motore e lasciati alla deriva verso la costa turca.

Questa nuova ricerca dimostra che i "drift-back" [letteralmente “respingimenti alla deriva” n.d.t.], come viene chiamata la pratica di abbandonare i richiedenti asilo in mare, sono ormai una routine in tutto il Mar Egeo e spesso causano ferite e morti per annegamento. I dati presentati nella piattaforma dimostrano che la portata e la gravità di questa pratica sono in aumento. Sono stati segnalati casi di spiaggiamento dalle coste della Grecia continentale fino a sud dell'isola di Creta.

I "drift-back" sono palesemente illegali e contravvengono a numerosi protocolli internazionali, tra cui il diritto inalienabile di chiedere asilo e di cercare soccorso in mare. Nonostante le crescenti pressioni e le prove ben documentate, le autorità greche negano che nel Mar Egeo si verifichino drift-back. Ma le ricerche di FA/Forensis dimostrano che non si tratta di una negazione plausibile: ciò che emerge è piuttosto la prova di una pratica letale sistematica, diffusa e altamente calcolata.

Una nuova indagine

Attingendo a materiale proveniente da richiedenti asilo, monitor e attivisti come AlarmPhone e Aegean Boat Report, al database dell'Agenzia europea per le frontiere e la guardia costiera FRONTEX (Joint Operations Reporting Application), al sito web della Guardia Costiera turca e ai risultati di ricerche open source, FA/Forensis è stata in grado di geolocalizzare e verificare le prove di oltre 1000 sbarchi tra marzo 2020 e marzo 2022. La piattaforma sta già supportando le azioni legali in corso, il monitoraggio indipendente, il reporting e l'advocacy, nonché le crescenti richieste di responsabilità e gli appelli internazionali per il de-finanziamento delle guardie di frontiera nazionali e di FRONTEX. La piattaforma sarà aggiornata periodicamente, man mano che emergeranno le prove di drift-back.

Conclusioni

- Tra il marzo 2020 e il marzo 2022 sono stati documentati 1018 respingimenti nel Mar Egeo, che hanno comportato l'espulsione di 27.464 persone.

- Di questi 1018 incidenti, 378 sono avvenuti da, o al largo delle coste dell'isola di Lesbo, 136 al largo di Chios, 194 al largo di Samos, 122 al largo di Kos, 92 al largo di Rodi e 79 nel resto del Dodecaneso.

- In 16 casi registrati, i richiedenti asilo sono stati intercettati in acque profonde della Grecia prima di essere portati al confine e poi lasciati alla deriva. Questi casi mostrano un alto grado di cooperazione tra diversi agenti e attori, suggerendo un sistema accuratamente progettato per negare l'accesso alle coste greche, indipendentemente dalla loro distanza dal confine.

- FRONTEX, l'agenzia europea di guardia costiera e di frontiera, è risultata essere direttamente coinvolta in 122 drift-back, principalmente individuando le imbarcazioni in arrivo e allertando le autorità greche, mentre è a conoscenza di 417 incidenti di questo tipo, avendoli registrati nei propri archivi operativi codificati e mascherati come "impedimenti all'ingresso".

- In 3 casi, la nave da guerra tedesca della NATO FGS Berlin era presente sul posto.

- 26 sono stati registrati casi in cui le persone sono state gettate direttamente in mare dalla Guardia Costiera ellenica, senza l'utilizzo di alcun dispositivo di galleggiamento.

- È stato documentato che 11 persone sono annegate durante un drift-back e almeno altre 4 risultano disperse.

Citazioni

Stefanos Levidis, ricercatore di Forensic Architecture, ha dichiarato:
 'Dimostrando la portata e la crudeltà di questo crimine duraturo, il nostro studio erige un muro di prove contro le sempre più vuote negazioni del governo greco. Mostra come la Guardia Costiera greca usi cinicamente le attrezzature di salvataggio al contrario, per negare l'accesso alla sicurezza a migliaia di richiedenti asilo, lasciandoli alla deriva nelle correnti marine".

"Il Mar Egeo, simbolo globale di ospitalità e mobilità, mostra qui il suo lato oscuro. È stato sigillato e trasformato in un'arma, un nastro trasportatore per persone le cui vite si misurano diversamente ai confini dell'Europa. Come cittadini della Grecia e dell'Europa, chiediamo che questa pratica crudele abbia fine immediatamente. Abbiamo visto abbastanza".

Eyal Weizman, direttore di Forensic Architecture, ha dichiarato: "La Grecia si trova a un bivio etico per quanto riguarda il modo in cui risponde alla violenza di confine. Denunciando queste espulsioni sistematiche e letali come fake news, mina gli sforzi di responsabilità, rompe la fiducia nei confronti dei cittadini greci ed europei e promuove una posizione che dà più valore al guadagno politico che ai diritti umani. È fondamentale che la Grecia e l'UE conducano un'indagine indipendente e completa e si assumano la responsabilità delle loro azioni".

Yanis Varoufakis, co-fondatore di DiEM25, ha dichiarato: “Ad ogni respingimento di extracomunitari nel Mediterraneo, l'Europa perde un'altra fibra della sua anima. Mentre l'anima dell'Europa viene spogliata lentamente e dolorosamente, l'Europa si prepara a una maggiore disumanità nei confronti dei suoi stessi cittadini. Nessun europeo dovrebbe dormire sonni tranquilli mentre i non europei vengono respinti nei mari minacciosi. Il loro incubo di oggi, di stanotte, perseguiterà i nostri sogni per sempre.”

Informazioni su Forensic Architecture

Forensic Architecture è un'agenzia di ricerca interdisciplinare con sede presso la Goldsmiths, University of London. Ci occupiamo di analisi spaziale e mediatica per procuratori internazionali, gruppi per i diritti umani e ONG. La nostra ricerca viene presentata in forum politici e legali, commissioni per la verità, tribunali e rapporti sui diritti umani, oltre che in mostre ed eventi pubblici.

Informazioni su Forensis

Fondata nel 2021 a Berlino come associazione non governativa e senza scopo di lucro, l'agenzia sorella di Forensic Architecture, Forensis, lavora su richiesta, nell'interesse o in collaborazione con individui, comunità o ambienti minacciati dalla violenza di Stato e quella delle multinazionali [la cosiddetta "corporate violence" n.d.t.].

www.forensic-architecture.org // per maggiori informazioni contattare: info@forensic-architecture.org, ops@counter-investigations.org

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Patrizia Pozzo
>> DiEM25 Press and media relations - European coordination
Mobile + 39 347 034 74 03 | E-mail  patrizi.pozzo@libero.it
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